Furto in santuario del 14 Luglio 1910

Relazione del Rettore Mons. Nicola M. Troia al nuovo Vescovo di Andria, S. E. Mons. Giuseppe Staiti, non ancora entrato in Diocesi.

In seguito al furto in Santuario, una cartolina postale documenta questa notizia riportata a stampa sul frontespizio sotto l’immagine della Madonna:

“Nella notte del 14 luglio 1910, ladri sacrileghi tolsero alla propria Madre, Santa Maria dell’Altomare di Andria, la corona e il libro d’argento dorato, la croce, la collana ed il braccialetto d’oro qui indicati.
“Esecriamo tutti l’orrendo delitto, e facciamo a gara per restituire all’immagine prodigiosa il primitivo splendore”.

Sul retro della cartolina è scritto a mano con penna  ad inchiostro:

“Addì 30 ottobre 1910 (Domenica) Mons. Staiti con l’intervento di altri tre Vescovi  Andriesi Mons E. Merra, Vescovo di Sanasevero, Mons L. Chieppa Vescovo di Lucera e Mons  G. Leo, Vescovo di Nicotera e Tropea, riponeva la Corona di argento e tutti gli altri oggetti rubati nella notte del 14 luglio trascorso in mezzo ad un popolo festoso che con l’obolo pronto e spontaneo volle riparare all’oltraggio sacrilego commesso sull’immagine della Regina dell’Altomare.           All’uopo il Capp. Sac. Di Gioia saggiamente fece chiudere tutte le finestre e luci esterne con cancellate e congegni in ferro manufatturati dai valenti maestri fabbri frat. Sabino e Nicola Mari fu Michele”.

Una foto antica, in alto utilizzata, gentilmente fornita dal collezionista A. Moschetta, mostra il capo della Madonna sormontato da una corona d’argento, molto simile ma non uguale a quella che orna l’affresco nel periodo che va da una festa all’altra. Inoltre le due foto antiche sono prive dello stellario; segno che questo è stato applicato in seguito all’affresco.